Le Federazioni Funzione Pubblica chiedono maggiori risorse per l'adeguamento inflattivo e aumenti retributivi.
Per i dipendenti pubblici dell’Alto Adige esiste un’urgenza: l’adeguamento dei loro stipendi all’inflazione rilevata per il triennio 2022-2024. La città di Bolzano, con un +2% di inflazione solo ad ottobre rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, conferma di essere la città più cara d’Italia, un primato poco invidiabile, che i lavoratori e le lavoratrici sentono con tutto il suo peso.
I sindacati della Funzione pubblica – Cgil/Agb, SgbCisl, UilSgk, Asgb, Nursing Up e Gs – sono compatti: servono risposte concrete e strutturali.
La recente sigla del contratto di intercomparto, che prevede un ulteriore acconto sugli arretrati 2022-2024, non è stata un segno di debolezza, ma un atto di responsabilità. Sono risorse limitate, ma che garantiscono un ulteriore riconoscimento, anche se in forma di una tantum, tra 2.000 e 4.000 euro lordi per dipendente. Tuttavia, queste somme restano largamente insufficienti rispetto alle necessità reali.
I soldi non bastano
I sindacati non sono disposti a tergiversare, né tanto meno a rimanere appesi alla politica degli annunci. Servono risposte concrete e veloci, mettendo in campo, sin dall’inizio del prossimo anno, il tavolo delle trattative e su esso le risorse aggiuntive richieste.
I 450 milioni stanziati per il triennio 2025-2027 (200 milioni per il 2025 e 125 milioni per ciascun anno successivo) non coprono i bisogni del personale (dipendenti provinciali, della sanità e i docenti delle scuole a carattere statale). Per i soli 22.000 (ca.) dipendenti provinciali e della sanità (e quindi esclusi i docenti delle scuole a carattere statale) servono ulteriori risorse economiche per chiudere gli arretrati ancora in sospeso per il 2022-2024 e per garantire aumenti strutturali a partire dal 1 gennaio 2025.
I sindacati chiedono fatti e non promesse
I sindacati chiedono l’avvio immediato di un tavolo di contrattazione già all’inizio del 2025 per ottenere le risorse aggiuntive necessarie. Non sono più disponibili alle politiche delle una tantum! Il sistema va riformato per garantire aumenti concreti e tempi certi.
Senza risposte rapide e concrete, la replica non potrà che essere una mobilitazione di piazza.